Ministro Franceschini, ci dia lo Streaming!

Charlie Chaplin and I would have a friendly contest: Who could do the feature film with the least subtitles? Charlie Chaplin e io potremmo sfidarci: chi potrebbe fare il lungometraggio con meno sottotitoli?

Buster Keaton

Gentile Ministro Franceschini

il 18 aprile 2020, in pieno lockdown, lei ha dichiarato per la prima volta di voler dar vita ad un Netflix della Cultura. In un primo periodo noi lavoratrici e lavoratori dello spettacolo ci siamo sentiti traditi perché la nostra idea di spettacolo faceva parte del mondo appena lasciato, fatto di socialità, sguardi, odori e spazi che solo gli eventi dal vivo possono dare.
Dopo otto mesi, trovandosi ancora in una situazione d’emergenza, consapevoli del fatto che quel tipo di dinamica chissà per quanto tempo non potrà essere vissuta, vorremmo pensare insieme a Lei e al Suo Ministero per dar vita a qualcosa di realmente nuovo che veicoli in tempi di pandemia, la cultura, lo spettacolo e l’intrattenimento.
A tutt’oggi non c’è stata nessuna proposta dal Mibact riguardo alla possibilità di pensare ad un nuovo linguaggio come da Lei proposto a suo tempo. Non facciamo che rimanga solo uno slogan.
Noi ci siamo! Non vediamo l’ora di poter partecipare ad un bando, di poter accedere a dei fondi, di poter contribuire professionalmente alla creazione di contenuti per dei portali di streaming, per la televisione pubblica e privata, per i social.

In questi mesi abbiamo lavorato in streaming, ci siamo messi a studiare tenendo passo alle nuove tecnologie per metterle in pratica durante eventi come concerti, spettacoli, eventi aziendali, danza. Siamo pronti a tal punto da poter realmente dare un contributo vero per far sì che la cultura e l’intrattenimento arrivino in sicurezza a casa delle persone, immaginando dei format nuovi che diano la possibilità a lavoratrici e lavoratori della spettacolo di poter vivere dignitosamente mettendo in pratica anni di studi e ricerca.

Lo streaming non è la televisione, lo streaming non è la semplice registrazione di uno spettacolo teatrale o di un concerto da noleggiare in una piattaforma: lo streaming è un linguaggio, un mezzo tutto da scoprire, dove poter mettersi nuovamente in discussione come è solito fare per artisti, tecnici e maestranze. In continua formazione per indole, passione e professionalità.
Prendiamo come esempio gli sceneggiati televisivi degli anni ‘50/’60 trasmessi dalla Rai o il maestro Manzi che ha portato cultura in una Italia con un’alta percentuale di analfabetismo.
Il servizio pubblico, che oggi tutti gli Italiani pagano in bolletta elettrica, è l’occasione migliore per portare cultura, sorrisi, coscienza e anche spensieratezza in questo nuovo mondo.
Ritorniamo agli sceneggiati degli anni ‘50/’60. Attrici e attori di teatro recitavano dal vivo dei grandi classici facendo appassionare gli italiani del teatro e della letteratura. Questo potrebbe essere un esempio da seguire oggi, tenendo conto della società odierna, dell’evoluzione dei media e della tecnologia, delle differenze nell’usufruire dei dati mezzi da parte dei giovani e degli adulti.

Lo streaming ha bisogno di continuità
Produrre uno spettacolo con tutti i criteri per riprogrammarlo in TV o in un eventuale portale, non è la soluzione. La produzione di questi contenuti innovativi dovrebbe essere simile ad una tournée, quindi spettacoli dal vivo (in streaming) con un tot di date programmate.
Questo problema è reale e già sperimentato, perché durante degli importanti concerti pensati per lo streaming dove sono stati venduti migliaia di biglietti nei mesi scorsi, lavoratrici e lavoratori non percepiscono diritti d’autore o royalty. Per ovviare a questo meccanismo simile al settore cinematografico o documentaristico, che non ci appartiene, bisogna mantenere la dimensione dello spettacolo dal vivo.
Le timide proposte di emergenza come quelle di Regione Lombardia , lasciano il tempo che trovano. Perché sfruttare le potenzialità di un mezzo solamente per riprodurre su uno schermo un’opera nata per una fruizione dal vivo, non ha senso. Non produce un reddito continuativo, è inutile e noiosa da un punto di vista artistico e culturale, non invoglia eventuali sponsor ad investire sul progetto.

Lo streaming propende all’interazione
Sottovalutare questo fattore non sfrutterebbe il mezzo al massimo delle sue possibilità. Questa interazione intende protagonista anche il pubblico e potrebbe rendere più accattivare il format per eventuali sponsorizzazioni.

La cultura in streaming per gli insegnanti e gli studenti
La musica, il teatro, la danza rientrano nelle scuole in forma nuova. Abbiamo tutte le capacità per realizzare dei format educativi e interattivi dedicati al mondo dell’istruzione. Possiamo inoltre dare supporto tecnico agli insegnanti che si trovano soli a dover gestire tecnologie a loro sconosciute.
Le nostre competenze gioverebbero anche al Ministero dell’Istruzione, investire sulla formazione degli insegnanti in questo momento è fondamentale per l’educazione dei nostri figli.

Ministro, noi ci siamo!
Per approfondire in concreto le idee che abbiamo già pronte, abbiamo bisogno solamente di fondi a disposizione, degli spazi come il portale e le televisioni e soprattutto di crederci andando avanti insieme. Non è più tempo di pensare in emergenza almeno per la cultura e l’istruzione, facciamolo per le nuove generazioni e per il nostro paese che ha tanto bisogno di bellezza.

 

Risposta alla lettera aperta dell’Assessore Stefano Bruno Galli ai Lavoratori e alle Lavoratrici dello Spettacolo

questa lettera è la risposta alle dichiarazioni dell’assessore Galli che potrete leggere sulla sua pagina facebook o sull’edizione de Il Giorno di Bergamo e Brescia.
Gentile Assessore,
Abbiamo letto la lettera aperta che ci ha rivolto.
La ringraziamo per averci dato una risposta, finalmente, dopo quasi sei mesi di silenzio.
Abbiamo sperato di incontrarla nelle due audizioni avute nel mese di luglio e agosto dove era prevista, in quanto necessaria, la sua presenza oltre che quella dell’ Assessore
all’ Istruzione, Formazione e Lavoro Melania De Nichilo Rizzoli.
Ma in entrambe le audizioni non vi siete presentati.
Vorremmo semplicemente farle notare che quanto è stato stanziato dalla Regione Lombardia, sia precedentemente a questa emergenza sanitaria sia in questa occasione, è un supporto che va a sostenere e risanare le strutture più solide e consolidate della Regione ma, come avrà potuto leggere nei moltissimi post sul suo profilo Facebook, non è per nulla risolutivo della drammatica condizione in cui si trovano i singoli lavoratori e lavoratrici dello spettacolo.
Troviamo inoltre la sua lettera fuorviante per un’opinione pubblica che non può capire e conoscere in maniera approfondita le dinamiche del nostro settore.
Sbandierare continuamente quanti soldi sono stati stanziati, omettendo specifiche di settore, può apparire, ad una lettura superficiale, come un intervento consistente della Regione Lombardia a favore della Cultura e dello Spettacolo.
Ma così non è, a nostro avviso.
Lei, per esempio, cita Opera Lombardia informando quanto è stato stanziato ma omettendo di dire che lo slittamento di tre produzioni ha automaticamente diminuito enormemente la richiesta di tecnici ed artisti che si sono trovati senza lavoro. Quindi cosa ha risanato questo stanziamento?
Per quanto riguarda i licenziamenti, è inutile ricordarle che è un decreto valido solo per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, che nella regione non raggiungono neanche il 30% di tutto il comparto.
Sarebbe stato auspicabile un sostegno economico rivolto a tutte le realtà appartenenti al territorio, associazioni culturali, piccole e medie imprese, soggetti indipendenti che operano in tutta la Lombardia, perché molti di noi fanno parte di compagnie che non rientrano nei parametri ministeriali, alcuni neanche in quelli extra-fus e la situazione è ancora più grave per il fatto che pochissimi teatri hanno riaperto il 15 giugno e i pochi che lo hanno fatto, soprattutto grazie ai finanziamenti statali e regionali, spesso hanno preferito mettere in programmazione le loro produzioni limitando così la possibilità stessa di una virtuosa circuitazione dell’eterogeneo settore.
Potremmo andare avanti così su ogni punto da lei elencato ma alla fine l’unica cosa che continua ad emergere è l’indifferenza di questa regione rispetto ai provvedimenti che le stiamo chiedendo da mesi, da rivolgersi al più presto anche al singolo lavoratore o lavoratrice.
Ci fa piacere che sia sua intenzione incontrarci e lo faremo molto volentieri in una commissione congiunta dato che lei stesso dichiara l’importanza del coinvolgimento dell’assessorato al Lavoro.
Ci dica il giorno e noi ci saremo, seduti a quel tavolo che anche lei propone per elaborare un documento unitario appellandoci alle competenze, funzioni e portafoglio della Regione Lombardia come previsto dalla Costituzione.
Le nostre richieste sono concrete e le nostre proposte fattibili.
Ci auguriamo quindi di essere contattati al più presto, siamo a disposizione, perché in questo momento come lei sa siamo disoccupati.
Coordinamento Spettacolo Lombardia

Lettera aperta del Coordinamento Spettacolo Lombardia a Fabio Fazio dopo l’intervento del Ministro Dario Franceschini

Alla cortese attenzione del Sig. Fabio Fazio
E di tutta la Redazione di “Che tempo che fa”.
Buongiorno,
Siamo a scriverle questa lettera per esprimere l’indignazione scaturita dopo aver assistito all’intervento del Ministro On. Dario Franceschini nella puntata di Domenica 01 novembre.
Siamo un coordinamento di lavoratrici e lavoratori dello Spettacolo della Regione Lombardia che, insieme a tanti altri coordinamenti nati in tutte le regioni, dal 23 febbraio non ha mai smesso di provare a richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione del nostro settore.
Lo abbiamo fatto inizialmente con incontri, assemblee e dibattiti da remoto e dal 30 maggio in poi con numerosi presidi e mobilitazioni di Piazza tutti svolti nel rispetto dei protocolli sanitari, perché ci siamo sempre resi conto dell’emergenza in cui ci troviamo.
Abbiamo inviato numerosi appelli e documenti ad ogni livello istituzionale e chiesto più volte al Ministro On. Dario Franceschini di convocare un tavolo di confronto con tutte le categorie del nostro eterogeneo e complesso settore.
Il Ministro per 8 mesi non ci ha mai degnato di una risposta.
Ieri, all’interno della sua trasmissione, l’ On. Franceschini ha rilasciato affermazioni inesatte e irrispettose nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori che si trovano oggi in forti difficoltà sia economiche che psicologiche.
Come può dire che non abbiamo mai espresso le nostre preoccupazioni quando sono mesi che chiediamo di essere ascoltati?
Dal 15 giugno abbiamo iniziato a denunciare la falsa ripartenza del mondo dello spettacolo dal vivo, facendo notare come fosse priva di tutele, regole, diritti e parziale, escludendo di fatto il 70% del comparto.
Come può il Ministro affermare di non aver lasciato solo nessuno?
Dice di aver fatto arrivare aiuti economici a 70.000 lavoratori? e gli altri 500.000?
E’ consapevole il Ministro che molti lavoratori e lavoratrici non hanno ancora percepito il bonus di marzo? E nessuno quello del Decreto Agosto?
Avendo lui affermato in diretta che i lavoratori e lavoratrici dello spettacolo non hanno diritto a cassa integrazione o altre forme di tutela, si è forse reso conto di quanto questo settore abbia bisogno di radicali cambiamenti?
E quando ha intenzione di apportarli?
Con che coraggio il Ministro di fronte ad una crisi di questa portata può continuare a proporre una soluzione come il “Netflix della cultura”?
Come può essere questa l’unica soluzione per far fronte all’enorme vuoto lavorativo che ci trascineremo nei prossimi anni?
Come può paragonare l’Italia a paesi come Francia e Germania, quando sa benissimo che non godiamo dello stesso welfare e delle stesse tutele di cui beneficiano i nostri colleghi e le nostre colleghe europei?
Il problema non è solo chiudere o aprire i teatri, i cinema e tutti i luoghi di spettacolo e cultura ma istituire UN REDDITO DI CONTINUITA’ che garantisca la sopravvivenza e la dignità di ogni singolo lavoratore e lavoratrice dello spettacolo.
Nessuno escluso.
E ora l’ultima domanda Sig. Fabio Fazio è per lei:
perchè se vuole sapere cosa succede realmente nel mondo dello spettacolo, oltre ad invitare i volti noti, per una volta e con coraggio, non dà parola a tutti coloro che in questi mesi sono scesi in piazza in tutta Italia restando comunque invisibili?
E lei scenderebbe in piazza con tutte e tutti noi?

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#weareshowbizworkers: the real working conditions || la reale condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo

(sotto in italiano)
ENG
Dear Show Business Colleagues

we are a group of professionals Sound, Light, Video, Riggers, Set Carpenters, Electricians, Dressmakers, Stagehands and many more – from Event/Show Business market. On October, 10th we joined the Milan episode of #wemakeevents #redalertalarm international movement, named #bauliinpiazza #noifacciamoeventi, which was supported by the majority of the Italian companies and workers in the business.

It has been an important event, a composed, silent, intersectional gathering of all the groups on the field. Although we need to share with the entire worldwide category of our colleagues the real working conditions we face every day here in Italy, urging to denounce the unacceptable compromises we have been forced to endure for too many years in order to do our beloved job. Continue reading

quali aiuti da parte di regione Lombardia e comune di Milano?

Facciamo un po’ di chiarezza:

Noi lavoratrici e lavoratori intermittenti, dipendenti di cooperativa, partita IVA e con contratto a chiamata, non abbiamo ricevuto nessun aiuto concreto né da regione Lombardia né dal comune di Milano.

Noi precarie e precari dello spettacolo non cogliamo differenze tra regione e comune e non vorremmo nemmeno diventare una pedina da giocare, all’occorrenza, in campagna elettorale.

Si è parlato di “Estate Sforzesca” ma vorremmo ricordare che si tratta di una rassegna già confermata e finanziata prima della crisi sanitaria, non di un progetto nato per far fronte all’emergenza e al vuoto lavorativo.

Per far fronte all’emergenza ci sono, ad esempio, i 240 lavoratori aggiunti lasciati a casa da luglio al Teatro alla Scala di Milano.

Le nostre proposte sono assolutamente trasversali, i nostri interlocutori sono l’intera classe dirigente e non facciamo distinzioni, ciò che chiediamo è il riconoscimento di diritti per tutelare la cultura, l’intrattenimento e chi opera in questi settori.

Siamo interessati solamente al raggiungimento di una vera riforma del lavoro, che tuteli e garantisca una classe lavorativa dimenticata come poche altre.

Siamo invisibili dietro le quinte, siamo invisibili ancora oggi dopo 6 mesi di incertezza.

Le richieste fatte al comune ad oggi sono ancora ascoltate in parte e nessuna di queste è stata realizzata, prima fra tutte la promessa fatta dal sindaco Sala in assemblea pubblica di facilitare un incontro fra noi lavoratrici e lavoratori e il Ministro del MiBact Dario Franceschini, abbiamo ribadito che la data adatta a nostro avviso sarebbe il 4 Settembre prima della Messa in Requiem di Piazza Duomo, ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro.

Per quanto riguarda regione Lombardia lo abbiamo già spiegato più volte: ci è stato negato un confronto e delle nostre richieste non ne è stata accolta nemmeno una.

A questo punto non ne facciamo una questione ideologica, in questi mesi abbiamo avuto tanti interlocutori ma in nessuno di questi possiamo dire di aver trovato l’interesse comune di fare veramente qualcosa di importante ed essenziale per il lavoro nel nostro settore.

Sono solo parole.

prossima assemblea regionale, presidi e report INPS

l’assemblea di mercoledì 15 luglio verrà posticipata per dar vita ad una partecipatissima assemblea regionale. Decidiamo tutte e tutti insieme la data e l’orario tramite questo doodle:
da sabato a mercoledì, dalle ore 10.30 o dalle ore 18.00
 
prossimi presidi

Per quanto riguarda le adesioni ai presidi il numero dei partecipanti è di:

14 luglio, appuntamento ore 20.30 Un canto per Milano. BAGNI MISTERIOSI-PARENTI

14 persone

15 luglio, appuntamento ore 9.00 Volantinaggio SFILATA ETRO. Hotel four Seasons

7 persone

17 luglio, appuntamento ore 20.30 Volantinaggio Stefano Massini. PICCOLO – CHIOSTRO

11 persone

23 luglio, appuntamento ore 20.30 Volantinaggio ENRICO RUGGERI. ESTATE SFORZESCA

10 persone

Siete invitati/e a partecipare rispondendo a questa mail. 

report presidio INPS

Assemblea Cittadina in Triennale: ospiti il sindaco Sala e l’assessore Del Corno

In Triennale il 24 giugno 2020 si è tenuta l’assemblea pubblica del coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura e dello spettacolo. Ospiti il sindaco Sala e l’assessore Del Corno.
Un video esaustivo per comprendere al meglio le nostre richieste e le risposte da parte dell’amministrazione comunale.

crediti
Bruno Chiaravalloti e LLSL

manifesto LLSL

LLSL – LAVORATRICI E LAVORATORI SPETTACOLO LOMBARDIA

MANIFESTO TECNICI DELLO SPETTACOLO

Siamo tutte le maestranze tecniche, siamo le persone che lavorano dietro le quinte per dare forma ad ogni tipo di evento e prodotto culturale e di spettacolo: concerti, spettacoli, film, mostre, sfilate, convention…

Siamo migliaia per un mercato ampio, che produce arte, cultura, ma anche ricchezza e, adesso che tutto è fermo e mentre molti anelano il ritorno alla normalità, noi alla nostra non ci vogliamo tornare, perchè l’emergenza ha portato in luce il nostro mondo invisibile, palesando tutte le sue contraddizioni e criticità.

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verso il 30 maggio in Duomo

TUTTE E TUTTI INSIEME! LAVORATRICI E LAVORATORI DELLO SPETTACOLO
Ci vediamo IL 30 MAGGIO IN PIAZZA DUOMO “La distanza e la vicinanza fra le persone non è questione di metri”.

Indicazioni sulla sicurezza:
– la nostra presenza sarà in forma statica, non creiamo assembramenti
– rispettiamo la distanza di un metro e mezzo fra di noi
– tutt* con guanti e mascherina per favore, nel rispetto delle norme del protocollo sanitario al fine di tutelare ogni partecipante
– non lasciamo sporca la piazza. Usiamo portaceneri da tasca e sacchetti personali per i rifiuti
– è responsabilità di ognuno di noi la buona riuscita della manifestazione

grazie a tutte e a tutti

mappa aggiornata in tempo (quasi) reale degli striscioni a Milano…verso il 30 maggio!

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