Lettera aperta del Coordinamento Spettacolo Lombardia a Fabio Fazio dopo l’intervento del Ministro Dario Franceschini

Alla cortese attenzione del Sig. Fabio Fazio
E di tutta la Redazione di “Che tempo che fa”.
Buongiorno,
Siamo a scriverle questa lettera per esprimere l’indignazione scaturita dopo aver assistito all’intervento del Ministro On. Dario Franceschini nella puntata di Domenica 01 novembre.
Siamo un coordinamento di lavoratrici e lavoratori dello Spettacolo della Regione Lombardia che, insieme a tanti altri coordinamenti nati in tutte le regioni, dal 23 febbraio non ha mai smesso di provare a richiamare l’attenzione sulla drammatica situazione del nostro settore.
Lo abbiamo fatto inizialmente con incontri, assemblee e dibattiti da remoto e dal 30 maggio in poi con numerosi presidi e mobilitazioni di Piazza tutti svolti nel rispetto dei protocolli sanitari, perché ci siamo sempre resi conto dell’emergenza in cui ci troviamo.
Abbiamo inviato numerosi appelli e documenti ad ogni livello istituzionale e chiesto più volte al Ministro On. Dario Franceschini di convocare un tavolo di confronto con tutte le categorie del nostro eterogeneo e complesso settore.
Il Ministro per 8 mesi non ci ha mai degnato di una risposta.
Ieri, all’interno della sua trasmissione, l’ On. Franceschini ha rilasciato affermazioni inesatte e irrispettose nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori che si trovano oggi in forti difficoltà sia economiche che psicologiche.
Come può dire che non abbiamo mai espresso le nostre preoccupazioni quando sono mesi che chiediamo di essere ascoltati?
Dal 15 giugno abbiamo iniziato a denunciare la falsa ripartenza del mondo dello spettacolo dal vivo, facendo notare come fosse priva di tutele, regole, diritti e parziale, escludendo di fatto il 70% del comparto.
Come può il Ministro affermare di non aver lasciato solo nessuno?
Dice di aver fatto arrivare aiuti economici a 70.000 lavoratori? e gli altri 500.000?
E’ consapevole il Ministro che molti lavoratori e lavoratrici non hanno ancora percepito il bonus di marzo? E nessuno quello del Decreto Agosto?
Avendo lui affermato in diretta che i lavoratori e lavoratrici dello spettacolo non hanno diritto a cassa integrazione o altre forme di tutela, si è forse reso conto di quanto questo settore abbia bisogno di radicali cambiamenti?
E quando ha intenzione di apportarli?
Con che coraggio il Ministro di fronte ad una crisi di questa portata può continuare a proporre una soluzione come il “Netflix della cultura”?
Come può essere questa l’unica soluzione per far fronte all’enorme vuoto lavorativo che ci trascineremo nei prossimi anni?
Come può paragonare l’Italia a paesi come Francia e Germania, quando sa benissimo che non godiamo dello stesso welfare e delle stesse tutele di cui beneficiano i nostri colleghi e le nostre colleghe europei?
Il problema non è solo chiudere o aprire i teatri, i cinema e tutti i luoghi di spettacolo e cultura ma istituire UN REDDITO DI CONTINUITA’ che garantisca la sopravvivenza e la dignità di ogni singolo lavoratore e lavoratrice dello spettacolo.
Nessuno escluso.
E ora l’ultima domanda Sig. Fabio Fazio è per lei:
perchè se vuole sapere cosa succede realmente nel mondo dello spettacolo, oltre ad invitare i volti noti, per una volta e con coraggio, non dà parola a tutti coloro che in questi mesi sono scesi in piazza in tutta Italia restando comunque invisibili?
E lei scenderebbe in piazza con tutte e tutti noi?

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