#weareshowbizworkers: the real working conditions || la reale condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo

(sotto in italiano)
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Dear Show Business Colleagues

we are a group of professionals Sound, Light, Video, Riggers, Set Carpenters, Electricians, Dressmakers, Stagehands and many more – from Event/Show Business market. On October, 10th we joined the Milan episode of #wemakeevents #redalertalarm international movement, named #bauliinpiazza #noifacciamoeventi, which was supported by the majority of the Italian companies and workers in the business.

It has been an important event, a composed, silent, intersectional gathering of all the groups on the field. Although we need to share with the entire worldwide category of our colleagues the real working conditions we face every day here in Italy, urging to denounce the unacceptable compromises we have been forced to endure for too many years in order to do our beloved job.

From last February on we’ve understood that this world pandemic has aggravated our situation in a sector dominated by free market rules, ignored by our national institutions, and conrmed the feeling that we are invisible to our Government.

Since then we have been regularly meeting together, both in person and online, and also managed several public initiatives and demonstrations supporting our requests.

Last May, 30th, for instance, more than 5000 workers in the show business joined simultanously, in the squares of 15 dierent Italian cities, trying to keep high awareness on our condition.

Diverging from other European countries that protect and support the entire cultural production sector Italian government doesn’t; we’d like to underline the lack of basic rights and safeguards beyond our intermittent job, often because in contrast with some Companies merely economical interests, sad to say the same Companies that were with us on the #wemakeevents rally day.

We work under a variety of dierent contract shapes, often wrote in favour of the employers only, in detriment of the entire sector, that lives of professionals. From decades we suer uncertain payments scheduling and precariousness that only helps the ones who sell their services cheaper, and we are all tied up to a system which privileges labor brokerage instead of direct hiring. What’s more, usually without any attention by the institutions that indeed should care about a compartment which is a driving force for the economy, even though still needing subsidies, mutuality and employment guarantees.

Many of us are in an emergential economic situation, having not received yet the non sucient State restoration checks, by the way provided for the three months of ocial lockdown only, and we all are left without any hope for future subsidies even after the Government decision of extending national emergency period until January 2021.

These are the motives for which we felt the need to denounce the current situation of the event/show compartment in Italy. These are the criticisms that force us to react to the evident needs of nally being recognised and no longer be invisibiles.

In communicating this we wish to denounce not only the necessity of a proper restart but also, and above all, the urgency of a radical change in our sector’s working system.

INTERMITTENT SHOW BUSINESS WORKERS ITALY

showbizworkers_it

#wemakeevents  #weareshowbizworkers #bauliinpiazza #noifacciamoeventi #redalertrestart

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ITA
Gentili colleghi e colleghe del mondo dello spettacolo
siamo un gruppo di lavoratrici e lavoratori, siamo tecnici audio, video, luci, rigger; siamo macchinisti, sarte, elettricisti e moltissime altre professionalità.
Il 10 ottobre si è svolta a Milano la manifestazione #wemakeevents #redalertalarm #bauliinpiazza #noifacciamoeventi di respiro internazionale, appoggiata dalla maggior parte degli operatori e delle aziende del mondo dello spettacolo nonché da molti lavoratori.
E’ stata una un’occasione importante, una manifestazione trasversale, composta, silenziosa, di tutto il settore. Tuttavia sentiamo la necessità di condividere con il mondo la reale condizione delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo in Italia, che oggi sentono il dovere di rivendicare la propria classe di appartenenza denunciando una situazione lavorativa inaccettabile a cui sono stati obbligati per troppi anni. 
Da febbraio ad oggi abbiamo preso coscienza del fatto che questa pandemia ha aggravato la nostra situazione, in un settore già abbandonato alle regole del libero mercato, ignorato dalle istituzioni, dandoci la conferma di essere invisibili agli occhi del Governo Italiano.
Da allora ci riuniamo, dal vivo e online, abbiamo organizzato presidi e lotte, una manifestazione nazionale il 30 maggio in 15 città italiane, partecipata da almeno 5000 lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, cercando di mantenere alta l’attenzione sulla nostra condizione.
A differenza di molti stati europei, strutturati per dare sostegno alla cultura nel loro paese,
vogliamo evidenziare l’assenza in Italia di basilari diritti e tutele che ci possano garantire di intraprendere un lavoro di natura intermittente, spesso ostacolati dagli interessi degli stessi datori di lavoro presenti in piazza il 10 ottobre. I nostri sono contratti variegati, spesso applicati in maniera non virtuosa, che privilegiano realtà datoriali a scapito di un settore che si sviluppa attraverso la professionalità delle sue maestranze. Da decenni viviamo nell’incertezza di ricevere i nostri compensi, dovendo affrontare una precarietà funzionale solo a coloro che attuano trattative al ribasso, vincolati ad un sistema che privilegia l’intermediazione di manodopera a scapito di assunzioni dirette, senza l’attenzione che le istituzioni dovrebbero porre per un settore trainante dell’economia, che necessita sostegno al reddito, mutualità e garanzie occupazionali.
Molti di noi, ad oggi, non hanno ancora ricevuto gli insufficienti aiuti economici previsti dallo Stato per i tre mesi di lockdown, senza la prospettiva di ulteriori sostegni malgrado  “lo stato d’emergenza” dichiarato fino a gennaio 2021. 
In molti sono in una situazione economica emergenziale. Questi sono i motivi per cui abbiamo sentito l’esigenza di denunciare la reale situazione del settore spettacolo in Italia, queste sono le criticità che ci impongono di reagire davanti all’ormai evidente esigenza di essere finalmente riconosciuti e mai più invisibili.
Con questo comunicato vogliamo denunciare, non solo la necessità di una corretta ripartenza, ma anche e soprattutto l’urgenza di un cambiamento radicale del sistema del settore.

INTERMITTENT SHOW BUSINESS WORKERS ITALY

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#wemakeevents  #weareshowbizworkers #bauliinpiazza #noifacciamoeventi #redalertrestart

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